Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

mercoledì 11 marzo 2020

IL VALORE DELLA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE IN TEMPO DI CORONAVIRUS


PREGHIERA, DONAZIONE E SERVIZIO NELLA LOTTA AL COVID-19

 

«La preghiera è la nostra forza, la preghiera è la nostra risorsa. Tu, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6,6)».

di Antonino Legname


«In questo momento, vorrei rivolgermi a tutti gli ammalati che hanno il virus e che soffrono la malattia, e ai tanti che soffrono incertezze sulle proprie malattie. Ringrazio di cuore il personale ospedaliero, i medici, le infermiere e gli infermieri, i volontari che in questo momento tanto difficile sono accanto alle persone che soffrono. Ringrazio tutti i cristiani, tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pregano per questo momento, tutti uniti, qualsiasi sia la tradizione religiosa alla quale appartengono», ha detto Papa Francesco durante l’Udienza Generale dell’11 marzo 2020 tele-trasmessa dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico. Alle parole cariche di gratitudine del Pontefice fa eco il Messaggio di oggi del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il Porporato vuole rinnovare la vicinanza della Chiesa, nell’animazione della pastorale della salute, a tutti coloro che soffrono a causa del contagio del COVID-19: «Stiamo vivendo giorni di forte preoccupazione e crescente inquietudine, giorni in cui la fragilità umana e la vulnerabilità della presunta sicurezza nella tecnica sono insidiate a livello mondiale dal Coronavirus (COVID-19), davanti al quale si stanno piegando tutte le attività più significative, come l’economia, l’imprenditoria, il lavoro, i viaggi, il turismo, lo sport e perfino il culto, e il suo contagio limita notevolmente anche la libertà di spazio e di movimento». Non c’è dubbio che le limitazioni nel culto e nelle celebrazioni liturgiche senza la partecipazione del popolo costituisca una grande prova che, però, non bisogna «vivere tutto come una privazione - ha scritto Turkson - Se non possiamo riunirci nelle nostre assemblee per vivere insieme la nostra fede, come siamo soliti fare, Dio ci offre l’occasione per arricchirci, per scoprire nuovi paradigmi, e ritrovare il rapporto personale con Lui. Gesù ci ricorda:Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà(Mt, 6,6)». 
L’Arcivescovo di Catania. Mons. Salvatore Gristina ha indirizzato oggi un Messaggio ai Presbiteri e ai Diaconi dell’Arcidiocesi agatina, affinché nelle presenti circostanze facciano proprie le parole oranti di San Paolo, il quale si rivolge a Dio di ogni consolazione che “ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stesi siamo consolati da Dio” (2 Cor 1,3-4). Scrive Gristina: «sentiamoci particolarmente consolati dal Signore per poter più efficacemente consolare la nostra gente in suo nome e con ogni possibile vicinanza solidale e paterna». In questo tempo di Quaresima siamo chiamati, pur senza segni liturgici comunitari, a fare «un cammino ancora più radicato su ciò che sostiene la vita spirituale: la preghiera, il digiuno e la carità». Il Card. Turkson si augura che questo momento di grande necessità possa «essere un tempo propizio per rafforzare la solidarietà e la vicinanza tra gli Stati, l’amicizia tra le persone. È questo il tempo di promuovere la solidarietà internazionale nella condivisione degli strumenti e delle risorse». Accorato è l’appello rivolto ad ogni persona, credente o non credente, a vivere questo difficile momento di pandemia da Coronavirus come un «tempo propizio per comprendere il valore della fratellanza, dell’essere legati l’uno all’altro in un modo indissolubile; un tempo nel quale, nell’orizzonte della fede, il valore della solidarietà, il quale sgorga dall’amore che si sacrifica per gli altri “ci aiuta a vedere l’«altro» - persona, popolo, o Nazione». La solidarietà deve essere incarnata nella donazione e nel servizio al prossimo: «al vicino di casa, al collega di ufficio, all’amico di scuola, ma soprattutto ai medici e agli infermieri che rischiano la contaminazione e l’infezione per salvare i contagiati. Questi operatori vivono e indicano a noi il senso del mistero della Pasqua». Il messaggio del Card. Turkson si conclude con l’auspicio che «l’impegno profuso per contenere la diffusione del Coronavirus sia accompagnato dall’impegno di ogni singolo fedele per il bene più grande: la riconquista della vita, la sconfitta della paura, il trionfo della speranza». Nel difficile momento che viviamo affidiamo noi stessi, le nostre famiglie e tutte le persone interessate dal contagio all'intercessione della Vergine Maria, Madre dell’umanità. Oggi Papa Francesco, attraverso un videomessaggio, ha voluto rivolgere una preghiera alla Madonna del Divino Amore:

[…] Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,
che presso la croce sei stata associata 
al dolore di Gesù,
mantenendo ferma la tua fede.
Tu, Salvezza del popolo romano,
sai di che cosa abbiamo bisogno
e siamo certi che provvederai
perché, come a Cana di Galilea,
possa tornare la gioia e la festa
dopo questo momento di prova.

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