UN MESE CON PAPA LEONE XIV
«Vorrei chiedervi di avere pazienza con me … c’è ancora molto da imparare»
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Leone XIV - Omelia della Messa di Pentecoste - 8 giugno 2025 (foto Vatican media) |
di Antonino Legname
In questo primo mese di Pontificato, Leone XIV ha invocato e pregato spesso per la pace nel mondo. Anche oggi, 8 giugno 2025, nell'omelia della Messa di Pentecoste, il Papa ha voluto invocare lo "Spirito dell’amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l’odio e ci aiuti a vivere da figli dell’unico Padre che è nei cieli". Solo dove si fa spazio all'amore si annullano i pregiudizi e le distanze di sicurezza "che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell’esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici". Per Leone XIV, i primi trenta giorni da Papa sono stati un buon tirocinio per imparare a svolgere questo particolare servizio ecclesiale come Pastore della Chiesa Universale. Il 5 giugno 2025 Papa Leone XIV, incontrando i Superiori e gli Officiali della Segreteria di Stato, ha detto a braccio: «dico molto sinceramente che in queste poche settimane – ancora non siamo a un mese del mio servizio in questo ministero petrino –, è evidente che il Papa da solo non può andare avanti e che ci vuole, è molto necessario, poter contare sulla collaborazione di tanti nella Santa Sede, ma in una maniera speciale su tutti voi della Segreteria di Stato». E ieri, 7 giugno 2025, il Pontefice, incontrando i partecipanti al Simposio su “Nicea e la Chiesa del terzo millennio: verso l’unità cattolica-ortodossa”, si è scusato per il ritardo aggiungendo: «Vorrei chiedervi di avere pazienza con me. Non è ancora un mese da che sono entrato nel nuovo lavoro e quindi c’è ancora molto da imparare!» Oggi, 8 giugno 2025, è trascorso esattamente un mese dall'elezione di Leone XIV. In questa prima tappa del pontificato, non sono mancati coloro che fin da subito hanno voluto marcare una certa discontinuità del nuovo Papa con il predecessore, Francesco. Ovviamente, Bergoglio e Prevost sono due persone caratterialmente differenti, con storie ed esperienze pastorali diverse. Alcuni segni esteriori di Leone XIV - come per esempio il modo di vestire da Papa - e alcune sue scelte - per esempio voler tornare ad abitare nel Palazzo apostolico - non indicano una rottura con Francesco, ma un stile diverso. Papa Leone ha certamente valutato e considerato i diversi aspetti delle sue decisioni dal punto di vista ecclesiale, logistico e anche economico. Personalmente, in questi dodici anni, avendo avuto la possibilità di leggere, studiare, approfondire e scrivere molto sulla vita e sul magistero di Papa Francesco, mi sento di annotare che Papa Leone XIV, in questo mese di Pontificato, non solo ha citato tante volte Papa Francesco, ma implicitamente, anche se con parole diverse, ha riproposto passaggi importanti del magistero del Predecessore. Per esempio, parlando di evangelizzazione, ha detto: «Non si tratta mai di catturare gli altri con la sopraffazione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere, ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù»; in questo caso Egli non ha parlato espressamente di “proselitismo” - come avevano fatto Benedetto XVI e Francesco - ma di “propaganda religiosa” da evitare, chiedendo di voler evangelizzare sempre con rispetto e nella verità. E poi, quando Leone XIV ha parlato di unità nella diversità, anche senza citare direttamente Francesco, ne ha richiamato il Magistero: «siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo». Questo della "diversità riconciliata" è stato un tema tanto caro a Papa Francesco. A questo punto vorrei proporre qualche semplice curiosità numerica – per quello che può valere - magari per aiutare a valutare con più serenità ecclesiale il rapporto di Papa Leone XIV con i suoi Predecessori, in modo particolare con Francesco. In questo primo mese di Pontificato, nei suoi Discorsi pubblici e nelle sue Omelie, Leone XIV ha citato Papa Francesco 46 volte, riproponendo alcuni passaggi importanti del magistero del suo Predecessore. Proprio oggi, giorno di Pentecoste, Papa Leone, nell'Omelia della Messa, ha citato Papa Francesco, il quale - come ha ricordato - osservava che «oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine» (Omelia della Messa di Pentecoste del 28 maggio 2023). In questo primo mese di pontificato, Benedetto XVI è stato citato 5 volte; Giovanni Paolo II 7 volte, Giovanni Paolo I solo una volta; Paolo VI per 11 volte e Leone XIII per 8 volte. E Sant’Agostino? Papa Prevost lo ha citato 18 volte; fin dal primo saluto da Pontefice, dalla Loggia della Basilica di San Pietro, l’8 maggio 2025, Papa Leone XIV ha ricordato: «Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. Ed ha invitato tutti a camminare insieme «per essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta ad accogliere, come questa piazza, con le braccia aperte tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo e dell’amore». Risuona il monito di Francesco di accogliere "tutti, tutti, tutti". Ed io, con tutto il cuore, voglio dire “GRAZIE, A PAPA LEONE XIV” per questo primo mese di pontificato, ricco di vicinanza e di insegnamenti, tra continuità e novità, sulla scia dei Suoi Predecessori e del Concilio Vaticano II. Auguri, Santo Padre, di un fruttuoso Ministero Petrino, ad multos annos!