UBI PETRUS

Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL,30,5)

22 maggio 2025

RICORDANDO PAPA FRANCESCO AD UN MESE DALLA MORTE

FRANCESCO PORTERA’ FRUTTO ALLA CHIESA

Cardinale Makrickas: «La sua anima alla Casa del Padre e il suo corpo nella Casa di Maria»

Cardinale Rolandas Makrickas, Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma

di Antonino Legname

“Non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l’amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre”. Con queste parole Papa Leone XIV ha concluso l’Udienza Generale del mercoledì 21 maggio 2025 in Piazza San Pietro. E lo stesso giorno, l'Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, il Cardinale Rolandas Makrickas, ha celebrato una S. Messa in suffragio di Papa Francesco. Riflettendo sul Vangelo della Messa del giorno, il porporato ha ricordato che la vita di Papa Francesco è stata strettamente unita a quella di Gesù “come il tralcio alla vite”. Le parole, i gesti, i sorrisi di Papa Francesco sono entrati profondamente nei cuori dei fedeli, come testimonia il continuo pellegrinaggio di migliaia di persone che in questo mese si sono recate a pregare presso la sua tomba in segno di gratitudine. Il cardinale Makrickas ha evidenziato che Papa Francesco ha speso interamente la sua lunga vita “al servizio del popolo di Dio, da sacerdote, da religioso gesuita, da vescovo e da Papa”; e "oggi la sua anima è alla casa del Padre e il corpo nella casa di Maria”. Proprio in questa casa di Maria, di fronte all’icona della Madre di Dio Salus Populi Romani, Papa Francesco ha pregato 126 volte – ha ricordato il Cardinale Makrickas; a Lei affidava i suoi viaggi apostolici e in Lei confidava nei momenti di sofferenza. Come Francesco anche noi rivolgiamo a Maria la nostra preghiera affinché ci aiuti “ad essere uniti al nostro Signore, con sincera umiltà e generosità nel Suo santo servizio” - ha detto il porporato. Non dobbiamo dimenticare le parole di Gesù ai suoi discepoli, ascoltate nel Vangelo di questo 21 maggio 2025: “senza di me non potete fare nulla, invece con me potete fare tanto, potete fare tutto” – ha commentato il Cardinale Arciprete. Di questo era ben consapevole Papa Francesco e per questo la sua vita e la sua testimonianza continueranno a portare frutto abbondante alla Chiesa. Francesco – ha detto il cardinale Rolandas - “si è fatto davvero uno con il Cristo, in modo inseparabile, nella gioia e nel dolore – come un tralcio con la vite”. E le tantissime persone che continuano a sostare in preghiera davanti alla sua tomba “sono uniti a lui e attraverso di lui a Cristo” perché Francesco “ha saputo rendere presente Cristo ad ogni uomo, testimoniandolo ogni giorno, sino alla sua ultima ora”. L’Arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore ha ricordato che Papa Francesco iniziava “ogni sua giornata con l’ora dell’adorazione, con la celebrazione dell’Eucaristia e con la preghiera personale”, ma anche “con un quotidiano affidamento alla materna protezione di Maria, Madre di Dio”. Il porporato lituano conclude la sua Omelia invitando tutti alla preghiera corale, non solo per invocare la luce eterna su Papa Francesco “servo umile, saggio e fedele del Vangelo” ma anche per chiedere la benedizione del Signore “sul nuovo Santo Padre, Leone XIV, che possa essere perseverante nel ministero petrino”.


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