FRANCESCO PORTERA’ FRUTTO ALLA CHIESA
Cardinale Makrickas: «La sua anima alla Casa del Padre e il suo corpo nella Casa di Maria»
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Cardinale Rolandas Makrickas, Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma |
di Antonino Legname
“Non possiamo concludere
questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l’amato Papa
Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre”. Con queste
parole Papa Leone XIV ha concluso l’Udienza Generale del mercoledì 21 maggio
2025 in Piazza San Pietro. E lo stesso giorno, l'Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, il Cardinale Rolandas Makrickas, ha
celebrato una S. Messa in suffragio di Papa Francesco. Riflettendo sul Vangelo della Messa del giorno, il porporato ha ricordato che la vita di Papa
Francesco è stata strettamente unita a quella di Gesù “come il tralcio alla vite”. Le parole, i gesti, i sorrisi di Papa Francesco sono entrati
profondamente nei cuori dei fedeli, come testimonia il continuo pellegrinaggio
di migliaia di persone che in questo mese si sono recate a pregare presso la
sua tomba in segno di gratitudine. Il cardinale Makrickas ha evidenziato che
Papa Francesco ha speso interamente la sua lunga vita “al servizio del popolo
di Dio, da sacerdote, da religioso gesuita, da vescovo e da Papa”; e "oggi la
sua anima è alla casa del Padre e il corpo nella casa di Maria”. Proprio in
questa casa di Maria, di fronte all’icona della Madre di Dio Salus Populi
Romani, Papa Francesco ha pregato 126 volte – ha ricordato il Cardinale
Makrickas; a Lei affidava i suoi viaggi apostolici e in Lei confidava nei
momenti di sofferenza. Come Francesco anche noi rivolgiamo a Maria la nostra
preghiera affinché ci aiuti “ad essere uniti al nostro Signore, con sincera
umiltà e generosità nel Suo santo servizio” - ha detto il porporato. Non dobbiamo dimenticare le parole
di Gesù ai suoi discepoli, ascoltate nel Vangelo di questo 21 maggio 2025:
“senza di me non potete fare nulla, invece con me potete fare tanto, potete
fare tutto” – ha commentato il Cardinale Arciprete. Di questo era ben consapevole Papa
Francesco e per questo la sua vita e la sua testimonianza continueranno a
portare frutto abbondante alla Chiesa. Francesco – ha detto il cardinale
Rolandas - “si è fatto davvero uno con il Cristo, in modo inseparabile, nella
gioia e nel dolore – come un tralcio con la vite”. E le tantissime persone che
continuano a sostare in preghiera davanti alla sua tomba “sono uniti a lui e
attraverso di lui a Cristo” perché Francesco “ha saputo rendere presente Cristo
ad ogni uomo, testimoniandolo ogni giorno, sino alla sua ultima ora”. L’Arciprete
coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore ha ricordato che Papa
Francesco iniziava “ogni sua giornata con l’ora dell’adorazione, con la
celebrazione dell’Eucaristia e con la preghiera personale”, ma anche “con un
quotidiano affidamento alla materna protezione di Maria, Madre di Dio”. Il
porporato lituano conclude la sua Omelia invitando tutti alla preghiera corale,
non solo per invocare la luce eterna su Papa Francesco “servo umile, saggio e
fedele del Vangelo” ma anche per chiedere la benedizione del Signore “sul nuovo
Santo Padre, Leone XIV, che possa essere perseverante nel ministero petrino”.