NON PUNTARE
IL DITO!
Francesco: “Quante volte al giorno noi giudichiamo.
Sembriamo tutti giudici mancati!”
di Antonino Legname
«Non giudicate, non condannate, perdonate e così
sarete misericordiosi come il Padre: questo è il consiglio di oggi del Vangelo»
ha detto Papa Francesco durante la Meditazione della Messa a Santa Marta, il 18
marzo 2019. Perché siamo giudici spietati con gli altri e così benevoli verso noi
stessi? Non dobbiamo dimenticare che quando puntiamo il dito contro gli altri,
le altre tre dita sono rivolte contro noi stessi. Dobbiamo imparare ad imitare
Dio Padre, che è misericordia infinita: «Dio è tutta misericordia, tutta
misericordia» - ha ribadito il Papa. E a chi obietta che la misericordia deve fare i conti con la giustizia, il Pontefice risponde che la giustizia di Dio “è
una sola cosa con la sua misericordia”. Perciò, ha rimarcato, «tu potrai fare
delle cose più brutte nella vita, ma se ti avvicini a Dio e lo guardi, Lui con
la sua misericordia ti perdona, ti riceve». Anche se si è meritevoli dell’inferno
per le proprie cattiverie nei confronti del prossimo, mai bisogna disperare
della misericordia di Dio. E allora, se non vogliamo essere condannati da Dio,
non condanniamo gli altri. Se non vogliamo essere giudicati da Dio non
giudichiamo gli altri. E a chi ritenesse che giudicare sia qualcosa di naturale,
il Papa risponde: “è una brutta abitudine. È un’abitudine che si immischia
nella nostra vita senza che noi ce ne accorgiamo. Sempre! Anche per iniziare un
colloquio: “Hai visto quello che cosa ha fatto?”». Bisogna pensare che “quello
che io faccio agli altri, gli altri lo faranno con me!”. E il giudizio spesso
si traduce in condanna. Francesco ammonisce chi ha l’abitudine di condannare: “pensa
che tu sarai condannato, perché tu con questa abitudine fai vedere al Signore
come Lui deve comportarsi con te». Anche il perdono non è facile. Riuscire a
perdonare chi ci ha fatto del male non è così naturale. Siamo portati ad avere
rancore e a volte siamo pronti a vendicarci. “E’ tanto difficile perdonare” –
ha ammesso il Pontefice. Ma, condizione per avere il perdono di Dio è perdonare
al nostro prossimo le offese che ci hanno arrecato. Purtroppo, è un dato di
fatto che “nelle chiacchiere quotidiane noi giudichiamo continuamente,
condanniamo continuamente e difficilmente perdoniamo”. Come fare per non giudicare,
per non condannare e per perdonare? Francesco consiglia di aprire il cuore e le
tasche a chi ha bisogno, non solo di beni materiali, ma anche di beni
spirituali, come per esempio “dare dei consigli, dare sorrisi alla gente,
sorridere”. Il Pontefice spiega che non esiste solo l’elemosina materiale, ma c’è
anche “l’elemosina spirituale”; per esempio: “perdere il tempo con un altro che
ha bisogno, visitare un ammalato, sorridere”. In altre parole: “essere generosi
nell’elemosina, essere generosi con il tempo, essere generosi con l’atteggiamento,
essere generosi sempre con gli altri: prima gli altri, dopo io».