SIAMO
MENDICANTI DI AMORE
Francesco:
«Tutti abbiamo bisogno di amore, di essere finalmente amati. Ma quante amicizie
e quanti amori delusi ci sono nel nostro mondo; tanti!»
Papa Francesco durante l'Udienza Generale del Mercoledì 20 febbraio 2019 (foto da vatican.va) |
di
Antonino Legname
«Siamo mendicanti che nel cammino rischiano di
non trovare mai completamente quel tesoro che cercano fin dal primo giorno
della loro vita: l’amore», ha detto Papa Francesco durante la Catechesi sul “Padre
nostro” che si è svolta Mercoledì 20 febbraio 2019, nell’Aula Paolo VI. Se vogliamo veramente capire in che misura Dio ci è padre dobbiamo pensare
ai nostri genitori, anche se sappiamo che sono figure che dobbiamo sempre
purificare, proprio perché «nessuno di
noi ha avuto genitori perfetti, nessuno; come noi, a nostra volta, non saremo
mai genitori, o pastori, perfetti» – ha evidenziato Francesco – Tutti abbiamo
difetti, tutti». Se consideriamo le nostre relazioni umane ci rendiamo conto di
quanti limiti ci sono a causa del nostro
egoismo che tende sempre a possedere gli altri e a manipolarli. «Per questo –
spiega Francesco - a volte le dichiarazioni di amore si tramutano in sentimenti
di rabbia e di ostilità. Ma guarda, questi due si amavano tanto la settimana
scorsa, oggi si odiano a morte: questo lo vediamo tutti i giorni! – ha evidenziato
il Papa. Non possiamo negare che dentro ciascuno di noi ci siano «radici amare»,
che quando escono allo scoperto fanno tanto male. Una cosa è certa: ogni essere
umano ha bisogno di amore. Nessuno può vivere bene senza amore. Per questo –
dice il Vescovo di Roma - «gli uomini e le donne sono eternamente mendicanti di
amore, - noi siamo mendicanti di amore, abbiamo bisogno di amore - cercano un
luogo dove essere finalmente amati, ma non lo trovano. Quante amicizie e quanti
amori delusi ci sono nel nostro mondo; tanti!». Purtroppo, il nostro modo di
amare è imperfetto; spesso il nostro amore fa fatica a mantenere le promesse e
rischia di inaridire e di svanire nel nulla, come l’acqua che evapora o «come quando
al mattino esce il sole e si porta via la rugiada della notte». Francesco è ben
consapevole che noi uomini tante volte amiamo in maniera «debole e
intermittente». Che significa in concreto? Il Papa spiega che c’è un’esperienza
che accumuna tutti: «abbiamo amato ma poi quell’amore è caduto o è diventato
debole. Desiderosi di voler bene, ci siamo poi scontrati con i nostri limiti,
con la povertà delle nostre forze: incapaci di mantenere una promessa che nei
giorni di grazia ci sembrava facile da realizzare». Quanta verità in queste
parole di Papa Francesco, il quale non esista a ribadire che in fondo siamo tutti
«mendicanti di amore». E quando non riusciamo a trovare l’amore umano, abbiamo
una certezza: «esiste un altro amore, quello del Padre “che è nei cieli”.
Nessuno deve dubitare di essere destinatario di questo amore». Dio ci ama, con
un amore fedele e costante. L’amore del Padre celeste non delude; è come un tatuaggio indelebile
sulle sue mani. È un amore viscerale, come l’amore di una madre che mai si può
dimenticare. E dobbiamo essere sicuri che «se anche tutti i nostri amori
terreni si sgretolassero e non ci restasse in mano altro che polvere, c’è
sempre per tutti noi, ardente, l’amore unico e fedele di Dio». Il Pontefice
conclude ricordando la figura di Sant’Agostino, il quale prima della
conversione cercava tra le creature quello che nessuna creatura gli poteva
dare; ma «un giorno ebbe il coraggio di alzare lo sguardo. E in quel giorno
conobbe Dio. Dio che ama». Questa è la «fame d’amore che tutti sentiamo», e che
solo in Dio trova la sua piena soddisfazione. Pertanto, nessuno deve sentirsi
così povero da non poter dare amore e neppure così ricco da non poter ricevere
amore dagli altri. In ogni caso, siamo tutti mendicanti dell’amore di Dio. «E non c’è niente
nella vita che possa spegnere il suo amore appassionato per te».