Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

mercoledì 24 aprile 2019

NON SIAMO "SELF MADE MEN", MA TUTTI DEBITORI VERSO DIO E VERSO GLI ALTRI


LA FORZA DEL PERDONO
Francesco: «Amore chiama amore, perdono chiama perdono»

(Foto da vatican.va)

di Antonino Legname

«Non esistono nella Chiesa “self made men”, uomini che si sono fatti da soli. Siamo tutti debitori verso Dio e verso tante persone che ci hanno regalato condizioni di vita favorevoli», ha detto Papa Francesco nella Catechesi dell’UdienzaGenerale del mercoledì 24 aprile 2019.
Udienza Generale del Mercoledì 24 aprile 2019 - foto da Vatican.va
Nel Padre Nostro «chiediamo al Signore di rimettere i nostri debiti, i nostri peccati, come noi perdoniamo i nostri amici, la gente che vive con noi, i nostri vicini, la gente che ci ha fatto qualcosa di non bello». Se vogliamo il perdono di Dio dobbiamo essere disposti a perdonare gli altri; nei confronti di Dio – ha rimarcato il Papa - «ci sarà sempre qualcosa di cui chiedere perdono:pensiamo ai giorni trascorsi pigramente, ai momenti in cui il rancore ha occupato il nostro cuore». Pensiamo a tutte quelle volte in cui non abbiamo saputo dire «grazie» a Dio e agli altri per i doni ricevuti, in particolare per il dono della vita. Il Vescovo di Roma ribadisce che «Dio perdona tutto e perdona sempre», specialmente «i peccati di chi è ben disposto e chiede di essere riabbracciato». A volte ci viene veramente difficile perdonare chi ci ha fatto del male: “Io non perdonerò mai quella persona! Quello che mi hanno fatto non lo perdonerò mai!”. Umanamente è comprensibile mostrare una certa resistenza nel dare il nostro perdono a chi non lo merita. Francesco ribatte: «Ma se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà». E racconta di un prete «che era andato a dare gli ultimi sacramenti ad un’anziana che era in punto di morte. La povera signora non poteva parlare. E il sacerdote le dice: “Signora, lei si pente dei peccati?”. La signora ha detto di sì; non poteva confessarli ma ha detto di sì. È sufficiente. E poi ancora: “Lei perdona gli altri?”. E la signora, in punto di morte ha detto: “No”. Il prete è rimasto angosciato». Francesco ribadisce: «Se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà». E quando pensiamo di non riuscire da soli e con le nostre sole forze a perdonare chi ci ha fatto del male, il Papa consiglia: «chiedi al Signore che ti dia la forza per farcela: Signore, aiutami a perdonare. Ritroviamo qui la saldatura tra l’amore per Dio e quello per il prossimo. Amore chiama amore, perdono chiama perdono». Questa è «la forza del perdono», capace di mettere un argine al male e di interrompere il circuito perverso dell'odio e della vendetta che «rischia di dilagare soffocando il mondo intero». Gesù ha sostituito la legge del taglione con la legge dell’amore: «quello che Dio ha fatto a me, io lo restituisco a te!». In conclusione, dice il Papa, uno dei beni più preziosi che abbiamo ricevuto da Dio, è «il perdono, che dobbiamo essere capaci di dare anche agli altri».

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