Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

martedì 29 gennaio 2019

IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO ALLA ROTA ROMANA PER L'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2019


UNITA’ E FEDELTA’ NEL MATRIMONIO

Francesco: «Una coppia che vive da tanti anni insieme non fa notizia – è triste questo -, mentre fanno notizia gli scandali, le separazioni, i divorzi»

Papa Francesco alla Rota Romana, 29 gennaio 2019 (foto da Vatican.va)


di Antonino Legname

«L’unità e la fedeltà sono due beni irrinunciabili e costitutivi del matrimonio», ha detto Papa Francesco nel Discorso al Tribunale della Rota Romana, il 29 gennaio 2019, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti che «la società in cui viviamo è sempre più secolarizzata, e non favorisce la crescita della fede, con la conseguenza che i fedeli cattolici fanno fatica a testimoniare uno stile di vita secondo il Vangelo, anche per quanto riguarda il Sacramento del matrimonio». Ed è proprio in tale contesto sociale e culturale difficile che gli sposi cristiani, che hanno celebrato il sacramento del matrimonio, sono chiamati a dare testimonianza di «unità e di fedeltà», due beni matrimoniali molto importanti, in quanto espressione dell’unione coniugale in Cristo ed «epifania della fede battesimale». Il Papa avverte i fidanzati che si preparano a celebrare le nozze, che il loro matrimonio sarà valido se in ciascuno dei nubendi si stabilisce «una piena unità e armonia con l’altro, affinché, attraverso il mutuo scambio delle rispettive ricchezze umane, morali e spirituali – quasi a modo di vasi comunicanti – i due coniugi diventino una sola cosa». Francesco ribadisce che «il matrimonio richiede anche un impegno di fedeltà, che assorbe tutta la vita, diventando stabilmente consortium totius vitae (can.1135)». 
Il Vescovo di Roma esorta i Pastori della Chiesa ad accompagnare con sollecitudine lo sviluppo graduale e progressivo dei fidanzati e della famiglia attraverso tappe di crescita e di formazione; e suggerisce una «triplice preparazione al matrimonio: remota, prossima e permanente». La cura pastorale costante e permanente degli sposi è la più difficile, proprio perché richiede la disponibilità e l’impegno a crescere come famiglia e come comunità, grazie ai mezzi di grazia che la Chiesa mette a disposizione, come per esempio:  «l’accostamento alla Parola di Dio, specialmente mediante la lectio divina; gli incontri di catechesi; il coinvolgimento nella celebrazione dei Sacramenti, soprattutto l’Eucaristia; il colloquio e la direzione spirituale; la partecipazione ai gruppi familiari e di servizio caritativo, per sviluppare il confronto con altre famiglie e l’apertura ai bisogni dei più svantaggiati». Tutto questo aiuta gli sposi cristiani ad essere testimoni credibili della fecondità della Chiesa. Papa Francesco fa un elogio molto bello di tanti sposi cristiani, i quali con la fedeltà quotidiana alla loro vocazione «sono una predica silenziosa per tutti, una predica “feriale” direi, di tutti i giorni». Purtroppo, lamenta il Papa, «dobbiamo constatare che una coppia che vive da tanti anni insieme non fa notizia – è triste questo –, mentre fanno notizia gli scandali, le separazioni, i divorzi». Infine, il Pontefice lancia a tutti, e non solo agli sposi, la buona notizia: «la fedeltà è possibile, perché è un dono».

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