L'ECOLOGIA DEL CUORE
Francesco: «Occorre fare una bella bonifica del terreno del nostro cuore per custodirvi la presenza
del Signore»
Antonino Legname
In occasione dell'Angelus del 16 luglio
2017 in piazza San Pietro, Papa Francesco ha ricordato che Gesù usava un
linguaggio semplice, fatto di immagini che traeva dalla vita quotidiana. Tutti
potevano capire il suo messaggio che arrivava dritto al cuore della gente.
Quella di Gesù «non era una teologia complicata». Nella parabola del
seminatore, per esempio, Gesù «sparge con pazienza e generosità la sua Parola,
che non è una gabbia o una trappola, ma un seme che può portare frutto», a
condizione che venga accolto con libertà. «Gesù non si impone, ma si propone» -
dice Francesco. Egli sparge a piene mani il seme della sua Parola nel terreno
del nostro cuore, che può essere buono ad accoglierlo o duro ed impermeabile.
Quella che Gesù ci mostra è una specie di «radiografia spirituale» del cuore
umano - ha spiegato il Papa. «Se noi buttiamo un seme sui “sanpietrini” non
cresce niente». È il cuore superficiale, senza spessore, che si stanca
facilmente e «i sassi della
pigrizia prevalgono sulla terra buona». Si tratta di un amore incostante e
passeggero. E che dire del terreno spinoso pieno di rovi che soffocano i buoni
propositi e la stessa presenza di Dio. Sono i rovi delle preoccupazioni, dei
vizi e delle seduzioni del potere e della ricchezza che «fanno a pugni con Dio»
- dice Francesco. Chi più e chi meno, tutti abbiamo i nostri rovi, cioè quei
vizi che albergano nel cuore e impediscono alla Parola di portare frutto. Occorre
avere il coraggio di «fare una bella bonifica
del terreno … del nostro cuore, portando al Signore nella Confessione e
nella preghiera i nostri sassi e i nostri rovi». Francesco chiede di affidarci
alla Beata Maria Vergine del Carmelo affinché ci aiuti a rendere il nostro
cuore puro per «custodirvi la presenza del Signore».