Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

lunedì 21 maggio 2018

EMORRAGIA DELLE VOCAZIONI, POVERTA’ EVANGELICA, RIDUZIONE DELLE DIOCESI


LE TRE PREOCCUPAZIONI DEL PAPA
Francesco chiede ai Vescovi italiani di parlare con franchezza: «Non è peccato criticare il Papa qui! Non è peccato, si può fare»



 di Antonino Legname

Nella giornata dedicata a «Maria Madre della Chiesa», il 21 maggio 2018, Papa Francesco ha incontrato i Vescovi italiani, nell’Aula nuova del Sinodo, in occasione dell’Assemblea Generale della CEI. Sono tre le preoccupazione che il Vescovo di Roma ha voluto condividere con i suoi fratelli nell’episcopato, invitandoli a parlare con chiarezza e a rivolgerGli domande, ansie, ispirazioni, critiche. A tal proposito Francesco li rassicura: «non è peccato criticare il Papa qui! Non è peccato, si può fare». In quel contesto di fraternità non è vietato parlare al Papa con franchezza, con parresia, senza il timore di essere irriverenti o peggio giudicati male. La prima preoccupazione che il Papa ha voluto condividere è «la crisi delle vocazioni». Qual è la causa principale dello svuotamento dei seminari, delle chiese, dei monasteri e dei conventi? Quanti ne saranno chiusi nei prossimi anni? Il Papa ha detto che l’«emorragia di vocazioni» è il «frutto avvelenato della cultura del provvisorio, del relativismo e della dittatura del denaro, che allontanano i giovani dalla vita consacrata; accanto, certamente, alla tragica diminuzione delle nascite, questo “inverno demografico”; nonché agli scandali e alla testimonianza tiepida». Alla carenza di sacerdoti in certe diocesi d’Italia si può rispondere con la «concreta e generosa condivisione fidei donum tra le diocesi italiane» - ha proposto Francesco. Sarebbe arricchente questo scambio tra le Diocesi più ricche di vocazioni che donano sacerdoti a diocesi in difficoltà per la mancanza di clero. La seconda preoccupazione di Papa Francesco riguarda lo stile semplice, povero e trasparente che deve distinguere gli ecclesiastici. Per il Vescovo di Roma, non ci può essere zelo apostolico senza la testimonianza di una vita povera: «chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone». Ed ha ribadito: «È una contro-testimonianza parlare di povertà e condurre una vita di lusso; ed è molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza». La terza preoccupazione del Pontefice è «la riduzione e accorpamento delle diocesi». Francesco è consapevole che non è un problema facile da risolvere. Nel dopo Concilio, già Paolo VI aveva cominciato a lamentare l’eccessivo numero delle Diocesi in Italia ed auspicava un ridimensionamento e la fusione di alcune diocesi troppo piccole. È una questione annosa – ha fatto notare Francesco – che richiede una soluzione in tempi brevi, perché quest’«argomento datato e attuale» è stato trascinato per troppo tempo, e «credo – dice il Papa - sia giunta l’ora di concluderlo al più presto».

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