Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

venerdì 18 maggio 2018

LA FALSA UNITA' DEL POPOLO MASSIFICATO


LE CHIACCHIERE DIVIDONO E UCCIDONO
Papa Francesco: «Camminare sempre sulla strada della vera unità»



di Antonino Legname

«Il chiacchiericcio è un atteggiamento assassino, perché uccide, fa fuori la gente, fa fuori la “fama” della gente». Ci deve essere una ragione se Papa Francesco, in questi anni di pontificato, ha parlato così tanto e spesso della cattiva zizzania delle chiacchiere e del veleno del pettegolezzo; le male lingue distruggono le persone e la pace delle famiglie e delle comunità cristiane. Far fuori le persone a colpi di maldicenze è un «atteggiamento assassino» - ha rimarcato Francesco nell’Omelia della Messa a Santa Marta il 17 maggio 2018. Quando, invece, lavoriamo per l’unità siamo sulla buona strada indicata da Gesù. Ma non si tratta di quell’«unità finta», «congiunturale» - ha messo in guardia il Papa. L’unità falsa e camuffata deve essere abbattuta. L’esempio lo abbiamo da San Paolo, il quale buttò la pietra di divisione contro quella falsa unità dei farisei e dei sadducei che lo accusavano e lo volevano condannare a morte: «Va contro la legge, va contro questo, è un blasfemo» - dicevano. Purtroppo, capita che il popolo venga influenzato dai potenti e dai dirigenti a gridare contro qualcuno; questo capita – ha detto Francesco - quando «il popolo diventa massa, anonimo». 

Tutti gridano e non sanno perché lo fanno. Quando si strumentalizza il popolo, si disprezza il popolo. E questo è un elemento che si ripete nella storia dell’umanità. Anche Gesù fu condannato da un popolo che poco prima lo aveva osannato: la domenica delle Palme tutti acclamano “Benedetto sei tu, che vieni nel nome del Signore”» ma il «venerdì dopo, la stessa gente grida “crocifiggilo”». Perché è successo? Il Pontefice risponde: «perché è stato lavato il cervello e così sono state cambiate le cose: in pratica hanno convertito il popolo in massa che distrugge». Anche oggi – ammette Francesco – questo metodo di manovrare il popolo per massificarlo e per  dirigerlo secondo le finalità dei potenti, è presente anche a livello politico e nella vita civile. Così nascono i «colpi di stato»: «i media incominciano a sparlare della gente, dei dirigenti e, con la calunnia, la diffamazione, li sporcano. Poi entra la giustizia, li condanna e, alla fine, si fa il colpo di stato. È un sistema fra i più disdicevoli». Il Vescovo di Roma ricorda che la vocazione di tutti i cristiani è quella di essere uomini e donne di unità, quella vera e non finta e camuffata – ha ribadito. E conclude, mettendoci in guardia dal principe di questo mondo, il diavolo, che è il padre della menzogna e della divisione.

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