Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

martedì 29 maggio 2018

«ESSERE SANTO NON È AVERE LA FACCIA DA IMMAGINETTA»


IL DESIDERIO DELLA SANTITA’
Papa Francesco: «Il Signore ci chiama alla santità, alla santità di tutti i giorni»



di Antonino Legname

«La chiamata alla santità, che è la chiamata normale, è la chiamata a vivere da cristiano, cioè vivere da cristiano è lo stesso che dire “vivere da santo”». Con questa parole della Meditazione nella Messa a Santa Marta, il 29 maggio 2018, Papa Francesco ha rilanciato l’appello alla santità, pur consapevole che non è facile imitare la santità di Dio. Francesco ci tiene, però, a precisare che la santità non è un evento straordinario della vita che è riservato solo ad alcuni eletti, ma è la condizione normale e ordinaria di ogni cristiano. «Tante volte – ha fatto presente il Pontefice - noi pensiamo alla santità come a una cosa straordinaria, come avere delle visioni o preghiere elevatissime». Addirittura «alcuni pensano che essere santo significhi avere una faccia da immaginetta». E allora cos’è la santità? Il Vescovo di Roma ha spiegato che «essere santi è camminare verso quella luce, quella grazia che ci viene incontro». È la luce di Gesù che ci guida sulla strada della santità. In sintesi – ha rimarcato il Papa - «camminare verso la luce è camminare verso la santità». In altre parole, «camminare verso la santità è essere in tensione verso l’incontro con Gesù Cristo». Ma per camminare su questa strada occorre essere liberi da tutto ciò che schiavizza il cuore dell’uomo. In pratica, significa non conformarsi ai desideri del mondo, non entrare negli schemi del pensiero mondano. «Quando noi torniamo agli schemi del mondo, perdiamo la libertà» - ha messo in guardia il Papa. A volte, specialmente nei momenti di difficoltà e di prova, diventa forte la tentazione di guardare indietro e di avere nostalgia delle «cipolle d’Egitto», cioè della nostra vita mondana. Può succedere che «nei momenti di difficoltà il popolo torna indietro, non ce la fa, perde la libertà». Ed «è vero che laggiù mangiavate cose buone» – ha ricordato Francesco -  ma a quale prezzo? «In quale mensa le mangiavate?». La risposta di Francesco è evidente: «Nella mensa della schiavitù». Ma come faccio a capire se sto camminando verso la santità? Il Papa ha spiegato che ci sono due misure di paragone per capire se tu stai camminando verso la santità: «se tu guardi sempre avanti verso il Signore, verso la luce del Signore nella speranza di trovarlo». E il secondo parametro risponde alla domanda: «cosa fai quando vengono le prove: continui a guardare avanti o perdi la libertà e vai a rifugiarti negli schemi mondani che ti promettono tutto e non ti danno niente?».

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