Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

domenica 7 ottobre 2018

DAL SINODO SUI GIOVANI: LA RICERCA DEL BENE, DELLA VERITA’ E DELLA BELLEZZA


IL POPULISMO È CHIUSURA
Francesco: «Voi giovani non avete prezzo, non siete merce all’asta. Per favore, non lasciatevi comprare»




di Antonino Legname

«Fate la vostra strada. Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti, non lo specchio. Sempre guardando avanti, in cammino, e non seduti sul divano». Con queste parole, Papa Francesco si è rivolto ai Giovani che ha incontrato, insieme ai Padri sinodali, in Vaticano il 6 ottobre 2018. L’immagine del «divano», per indicare una situazione statica, e quella dello «specchio», per esprimere autoreferenzialità e narcisismo, sono categorie linguistiche molto care al Papa, perché le ha usata in molte occasioni, specialmente quando ha incontrato i giovani: «Tante volte mi viene da dire questo: un giovane, un ragazzo, una ragazza, che sta sul divano, finisce in pensione a 24 anni: è brutto, questo!». I giovani non devono limitarsi a guardare il mondo dal balcone della vita, ma devono camminare e andare alla ricerca di quelle proprietà essenziali che qualificano l’uomo: «il bene, la verità e la bellezza». Un segno distintivo del vero cristiano è la «coerenza di vita». E senza mezzi termini, il Vescovo di Roma dice ai Giovani: «quando voi vedete una Chiesa incoerente, una Chiesa che ti legge le Beatitudini e poi cade nel clericalismo più principesco e scandaloso, io capisco, io capisco...». In quell’«io capisco», è racchiusa tutta l’amarezza di Francesco per le incoerenze e gli scandali che affliggono la Chiesa a tutti i livelli. L’esortazione accorata del Papa si rivolge a tutti coloro che si dicono cristiani: «prendi le Beatitudini e mettile in pratica. E se sei un uomo o una donna che hai dato la vita, l’hai consacrata; se sei un prete – anche un prete che balla [si riferisce a una testimonianza] –, se sei un prete e vuoi vivere come cristiano, segui la strada delle Beatitudini». Sul fronte della coerenza abbiamo ancora tanto cammino da fare. Il Pontefice ha parlato anche del problema delle «disuguaglianze» ed ha ribadito con forza il principio evangelico che «il vero potere è servire». Chi non usa il potere come servizio, non è una persona matura, ma è un egoista che  fa di tutto per dominare gli altri; per asservire, invece di servire. «Abbassare l’altro non lasciarlo crescere, è dominare, fare schiavi» - ha rimarcato Francesco.
E con cuore paterno, il Papa ha esortato i Giovani a non lasciarsi comprare come si fa con una «merce all’asta». Purtroppo, in una società commercializzata come la nostra, dove vige la legge del «do ut des», è facile per i giovani cedere, a volte anche la propria dignità, al miglior offerente. «Voi non avete prezzo! - Non siete merce all’asta! – ha rimarcato il Papa - Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono idee nella testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita». Anche il rapporto con il mondo digitale deve essere equilibrato e responsabile. È vero che tramite il web si realizza in tempo reale una «interconnessione immediata, efficace e rapida». Ma è anche vero che l’uso scorretto di questi strumenti tecnologici può raffreddare i rapporti umani e familiari e può mettere in crisi il «rapporto concreto e reale» tra persone. «Se i media, se l’uso del web ti porta fuori dalla concretezza, ti rende “liquido”, taglialo» - ha consigliato il Papa. Il discorso di Francesco si è anche focalizzato sull’«accoglienza». Anzitutto, occorre «vincere la mentalità sempre più diffusa che vede nello straniero, nel diverso, nel migrante, un pericolo, il male, il nemico da cacciare». Francesco alza la voce contro la «moda dei populismi», che favoriscono la mentalità e la cultura della chiusura, non solo delle porte, ma anche delle mani. I populismi «non hanno niente a che vedere con ciò che è popolare – spiega il Papa - Popolare è la cultura del popolo, la cultura di ognuno dei vostri popoli che si esprime nell’arte, si esprime nella cultura, si esprime nella scienza del popolo, si esprime nella festa!». E ribadisce: «il populismo è il contrario: è la chiusura». Come vincere questa mentalità della chiusura? Francesco risponde: «Si vince con l’abbraccio, con l’accoglienza, con il dialogo, con l’amore, che è la parola che apre tutte le porte». E infine, il Papa chiede ai giovani di parlare con gli anziani, con i nonni, che sono la memoria e la radice. Dai vecchi si impara molto; «loro sono le radici, le radici della vostra concretezza, le radici del vostro crescere, fiorire e portare frutto».

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