DALL’AMORE DELLA LEGGE
ALLA LEGGE DELL’AMORE
Francesco: “La Chiesa non è soltanto per i buoni o per quelli che sembrano buoni o
si credono buoni; la Chiesa è per tutti»
di Antonino Legname
La Chiesa di
Cristo non è una “Chiesa di «puri», che pretende di giudicare prima del tempo
chi sta nel Regno di Dio e chi no”[i]. La Chiesa che sogna
Francesco deve avere sempre le porte aperte; mai si devono chiudere in maniera
pregiudiziale le porte ad una categorie di persone. E a proposito di porte
aperte o chiuse, il filosofo Remo Bodei ci informa: “Per quanto mi riguarda io
la porta la lascio aperta”. E auspica che “anche chi ha fede lasciasse la porta
aperta al dubbio e al rispetto di quel che pensano o credono gli altri”. Ma
lamenta: “mi sembra, però, che questo sia più difficile: la fede diventa presto
convinzione di possedere la verità assoluta, fanatismo e dogmatismo”[ii]. Ovviamente, anche
guardando la storia passata, non si può negare questo rischio! La fede è un
dono misterioso che viene direttamente da Dio e non è un «gene» che alcuni
possiedono dalla nascita e altri no. È vero che la fede è un dono di Dio, ma è anche
libera risposta dell'uomo; si tratta di un dono che Dio non nega a nessuno di
coloro che liberamente gli aprono la “porta”. E allora: “Aprite, anzi
spalancate la porta a Cristo” - fu il primo appello accorato di Giovanni Paolo
II. In ogni caso, Dio fa piovere il dono della fede su tutti, ma se
l'ombrello delle tue sicurezze umane e materiali è aperto non ti bagnerai;
occorre chiudere l'ombrello del proprio orgoglio intellettuale e delle proprie
certezze concettuali per poter essere inzuppati dalla pioggia della «grazia
divina» […]. Non ha molto senso, alla luce del
Vangelo, fare una distinzione così netta e discriminante tra credenti e non
credenti, dal momento che Dio ama tutti e “fa sorgere il suo sole sopra i
malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”
(Mt 5,45). Papa Francesco commenta: “Nostro
Padre al mattino non dice al sole: «Oggi illumina questi e questi; questi no,
lasciali nell’ombra!». Dice: «Illumina tutti». Il suo amore è per tutti, il suo
amore è un dono per tutti, buoni e cattivi”[iii]. È sempre forte “la
tentazione di essere scandalizzati dalla libertà di Dio, il Quale fa piovere
sui giusti come sugli ingiusti, oltrepassando la burocrazia, l’ufficialità e i
circoli ristretti”[iv].
Quando la giustizia diventa mera osservanza della legge opera una divisione tra
giusti e peccatori. Gesù invece punta al cuore dei peccatori per offrire loro
il perdono e la salvezza. Il Signore
non teme lo scandalo e, superando la mentalità del tempo, che operava una
separazione netta tra i giusti e i peccatori, tra i puri e gli impuri, si
avvicina ai pubblici peccatori, ai malati di lebbra, agli indemoniati e a
quelle donne di facili costumi che la gente condannava, emarginava e a volte
lapidava. Sono gli esclusi, i cosiddetti «intoccabili», che Gesù cercava ed
accoglieva per sanarli e per guarirli. Dava scandalo la sua bontà e la sua
misericordia verso coloro che erano ritenuti indegni dai contemporanei[v].
Il Pontefice annota: “si comprende perché, a causa di questa sua visione così
liberatrice e fonte di rinnovamento, Gesù sia stato rifiutato dai farisei e dai
dottori della legge. Questi per essere fedeli alla legge ponevano solo pesi
sulle spalle delle persone, vanificando però la misericordia del Padre”[vi]. Infatti, ha rimarcato il
Papa, questi dottori della legge pensavano che ci si potesse salvare soltanto
«rispettando tutti i comandamenti», mentre «chi non faceva quello era un
condannato». In pratica, “accorciavano gli orizzonti di Dio e facevano l’amore
di Dio piccolo, piccolo, piccolo, piccolo, alla misura di ognuno di noi”[vii]. I dottori della legge
erano talmente legati all'«amore della legge» che eclissavano la «legge
dell'Amore». Ai giovani riuniti a Cracovia per la XXXI Giornata Mondiale della
Gioventù, Francesco ha ricordato: “Quanto è difficile accogliere davvero Gesù,
quanto è duro accettare un «Dio, ricco di misericordia» (Ef 2,4).
Potranno ostacolarvi, cercando di farvi credere che Dio è distante, rigido e
poco sensibile, buono con i buoni e cattivo con i cattivi. Invece il nostro
Padre «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni»”[viii]. E la Chiesa, che è
Madre di misericordia, “non è soltanto per i buoni o per quelli che sembrano
buoni o si credono buoni; la Chiesa è per tutti, e anche preferibilmente per i
cattivi”[ix]. Dobbiamo imparare a
riconoscerci come fratelli e dobbiamo convincerci che non c'è una Chiesa dei buoni
e una Chiesa dei cattivi; “non c’è una Chiesa dei puri e una degli impuri:
tutti siamo peccatori e tutti abbiamo bisogno dell’annuncio di Cristo, e se io
quando annuncio nella missione Gesù Cristo non penso, non sento che lo dico a
me stesso, mi stacco dalla persona e io mi credo - posso credermi - puro e
l’altro come l’impuro che ha bisogno”[x]. Tutti siamo peccatori con
la possibilità di diventare santi, perché Dio fa piovere la sua grazia sui
giusti e sugli ingiusti.
[dal libro di
Antonino Legname, La Teopsia di
Francesco. Tra scienza e fede, Le Nove Muse Editrice, Catania 2017, pp.
292-293 e 383-385).
[i] Papa Francesco, Angelus, Piazza San Pietro, 23 luglio 2017.
[ii] Remo Bodei, I senza Dio. Figure e momenti dell'ateismo,
Morcelliana, Brescia 2009 3ª ed., p.
94.
[iii]
Papa Francesco, Omelia, "Domus Sanctae Marthae", 18 giugno 2013.
[iv]
Papa Francesco, Omelia della Messa conclusiva dell'VIII Incontro Mondiale delle
Famiglie, B. Franklin Parkway,
Philadelphia, Domenica, 27 settembre 2015.
[v] Cfr. Papa Francesco, Catechesi dell'Udienza Generale, Aula Paolo VI, 9 agosto 2017.
[vi]
Papa Francesco, Misericordiae vultus, 20.
[vii]
Papa Francesco, Omelia, "Domus Sanctae Marthae", 15 ottobre 2015.
[viii] Papa Francesco, Omelia della Messa a conclusione della XXXI Giornata Mondiale della
Gioventù, al “Campus Misericordiae” di Kraków, 31 luglio 2016.
[ix]
Papa Francesco, Catechesi dell'Udienza Generale, Piazza San Pietro, 28 settembre
2016.
[x] Papa Francesco, Discorso ai Giovani della Missione diocesana, Santuario della
Madonna della Guardia, Genova, 27 maggio 2017.