Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

mercoledì 15 novembre 2017

LA FORZA DELLA PREGHIERA NELLA MESSA

IL RISPETTO DEL SACRO SILENZIO
Francesco: «Bisogna pregare con il cuore e non come fanno i pappagalli»



 di Antonino Legname

«La Messa è preghiera, anzi, è la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più “concreta”» - ha esordito Papa Francesco nella Catechesi del Mercoledì 15 novembre 2017. Partecipando alla Messa noi ci incontriamo con Dio, ascoltando la sua Parola e nutrendoci del Corpo e Sangue di Gesù. Con queste meditazioni sulla Messa, il Pontefice vuole aiutarci a vivere intensamente la celebrazione eucaristica che ci mette in relazione privilegiata «con Gesù, e, attraverso Lui, con Dio e con i fratelli». Come nel dialogo si alternano le parole con i momenti di silenzio, così anche nella preghiera bisogna imparare ad avere momenti di silenzio. Per essere concreti Papa Francesco fa notare che a volte «andiamo a Messa, forse arriviamo cinque minuti prima e incominciamo a chiacchierare con questo che è accanto a noi. Ma non è il momento di chiacchierare: è il momento del silenzio per prepararci al dialogo. È il momento di raccogliersi nel cuore per prepararsi all’incontro con Gesù». Noi viviamo in una società dove è grave la mancanza di silenzio. Viviamo immersi in un continuo rumore e oggi è diventato veramente difficile fare silenzio. Papa Francesco ci ricorda che «il silenzio è tanto importante» nella vita e ribadisce che quando andiamo a Messa non andiamo a vedere uno spettacolo, ma andiamo ad incontrare il Signore e «il silenzio ci prepara e ci accompagna». Se non riusciamo a stabilire un clima di silenzio in noi e attorno a noi non potremo percepire il misterioso silenzio di Dio dal quale «scaturisce la sua Parola, che risuona nel nostro cuore». Gesù con la sua esperienza di preghiera ci ha insegnato l'importanza del silenzio per mettersi in comunicazione con il Padre. E quando i discepoli vedono Gesù che si ritira in luoghi appartati a pregare, gli chiedono: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). E il primo insegnamento di Gesù è: impara a saper dire con umiltà “Padre”; cioè riconosci di essere un figlio che ha fiducia e confidenza in Dio Padre, così come un bambino confida nei genitori e si affida alla loro cura e protezione. Quando si prega e si partecipa alla Messa bisogna lasciarsi sorprendere - insegna il Papa - cioè occorre meravigliarsi, stupirsi davanti al mistero che si celebra, di fronte al «Dio delle sorprese». Per questo è necessario pregare con il cuore e non limitarsi a biascicare formule come fanno i pappagalli - ammonisce Francesco. Infatti, l'incontro con Dio è sempre vivo, come acqua zampillante, la Messa «non è un incontro di museo». Papa Francesco esorta i cristiani «a tornare ad avere il gusto, la gioia, la meraviglia della vita», e questo è possibile, «anche davanti a tante tragedie». Noi dobbiamo imparare a coltivare la certezza che «il Signore ci ama nelle nostre debolezze … ci perdona sempre» e nella Messa si «incontra con la nostra fragilità», perché - conclude il Papa - ci vuole «riportare alla nostra prima chiamata: quella di essere a immagine e somiglianza di Dio. Questo è l’ambiente dell’Eucaristia, questo è la preghiera».


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