Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

lunedì 25 settembre 2017

QUANDO LE VIE DI DIO NON SI CAPISCONO SI ADORANO



LA BONTA' MISURA DAL BISOGNO
Francesco: "Aprire il cuore alla logica dell’amore gratuito e generoso di Dio"



 di Antonino Legname 

Nell'Angelus di domenica 24 settembre 2017, Papa Francesco ha commentato la parabola dei lavoratori che vengono chiamati a giornata, in ore diverse, per andare a lavorare nella vigna (cfr Mt 20,1-16).  In tante occasioni il Pontefice ha parlato del «Dio delle sorprese», perché i suoi pensieri non sono i nostri pensieri, i suoi criteri non sono i nostri! Ecco la sorpresa, quasi scandalosa, per i primi operai chiamati all'alba, i quali vengono pagati nello stesso modo degli ultimi arrivati. Per fortuna il nostro metro non corrisponde al metro di Dio. Anche perché la giustizia misura dal merito, mentre la bontà misura dal bisogno. Non si tratta di ingiustizia, perché colui che ha lavorato più degli altri ha ricevuto quello che era stato pattuito. Ma il padrone vuole essere generoso anche con gli altri, i quali certamente avevano una famiglia da sfamare. Quanta è brutta la peste dell'invidia che si rattrista del bene altrui! In questa parabola Gesù non vuole parlare del lavoro e del giusto salario, ma del Regno di Dio, nel quale - come spiega il Papa - «non ci sono disoccupati, tutti sono chiamati a fare la loro parte; e per tutti alla fine ci sarà il compenso che viene dalla giustizia divina – non umana, per nostra fortuna! –, cioè la salvezza che Gesù Cristo ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione. Una salvezza che non è meritata, ma donata - la salvezza è gratuita -, per cui «gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi» (Mt 20,16). Questa è la logica dell'amore generoso e gratuito del Padre, che misura tutto sul bisogno. In fondo anche i genitori, quando un figlio è meno meritevole degli altri, ma è più bisognoso, lo aiutano e lo sostengono nello stesso modo o forse più degli altri. Così fa Dio anche con i suoi figli: «Egli usa misericordia, perdona largamente, è pieno di generosità e di bontà che riversa su ciascuno di noi, apre a tutti i territori sconfinati del suo amore e della sua grazia, che soli possono dare al cuore umano la pienezza della gioia». Non dimentichiamo che Gesù è venuto per i malati e per i peccatori, cioè per tutti noi! E allora, perché a volte facciamo così tanta fatica ad accettare la generosità di Dio? Vogliamo, forse, fare i «conti in tasca a Dio», Padre buono, fino al punto da volerne limitare la smisurata misericordia, anche verso chi non la meriterebbe? Papa Francesco ci ricorda che «lo sguardo di Dio è pieno di attenzione, di benevolenza; è uno sguardo che chiama, che invita ad alzarsi, a mettersi in cammino, perché vuole la vita per ognuno di noi, vuole una vita piena, impegnata, salvata dal vuoto e dall’inerzia. Dio che non esclude nessuno e vuole che ciascuno raggiunga la sua pienezza. Questo è l’amore del nostro Dio, del nostro Dio che è Padre». Queste sono le vie di Dio. È vero che non é sempre facile capirle (quanto sono inaccessibili le sue vie) ma possiamo e  dobbiamo adorarle.

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