Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

giovedì 4 maggio 2017

PAPA FRANCESCO ALL'ASSEMBLEA PLENARIA DELLA SEGRETERIA PER LA COMUNICAZIONE



I PASSI IRREVERSIBILI
DELLA RIFORMA DI FRANCESCO 


 "Non lasciamoci vincere dalla tentazione dell’attaccamento 
a un passato glorioso"



 
Papa Francesco e Mons. Dario Edoardo Viganò
 

di Antonino Legname

Oggi il Papa ha ricevuto in udienza i partecipanti alla prima Assemblea Plenaria della Segreteria per la Comunicazione. Il tema trattato nella Plenaria è uno di quelli che stanno molto a cuore al Papa, come lui stesso ha riferito: “si tratta di studiare criteri e modalità nuovi per comunicare il Vangelo della misericordia a tutte le genti, nel cuore delle diverse culture, attraverso i media che il nuovo contesto culturale digitale mette a disposizione dei nostri contemporanei”. Papa Francesco ricorda che questo Dicastero compirà due anni il prossimo 27 giugno, e “si presenta in piena riforma”. E a proposito dell'opera di «riforma» in atto della Curia Romana, il Pontefice ha detto che “non dobbiamo avere paura di questa parola”. Ed ha spiegato che la “riforma non è «imbiancare» un po’ le cose: riforma è dare un’altra forma alle cose, organizzarle in un altro modo. E si deve fare con intelligenza, con mitezza, ma anche, anche – permettetemi la parola – con un po’ di «violenza», ma buona, della buona violenza, per riformare le cose”. Si tratta di procedere con determinazione e, quando è necessario per il bene della Chiesa, anche con fermezza. Il processo di riforma di questo nuovo Dicastero delle Comunicazioni “sta muovendo ormai passi irreversibili”, ha detto il Papa, ricordando che in questo modo il sistema comunicativo della Santa Sede, che “nasce dall'esigenza della cosiddetta «convergenza digitale» risponderà sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa”. Francesco ha comunicato che a breve «L'Osservatore Romano» e anche la Libreria Editrice Vaticana, l’antica Tipografia Poliglotta Vaticana “entreranno a far parte della grande comunità di lavoro del nuovo Dicastero, e questo richiederà la disponibilità ad armonizzarsi con un nuovo disegno produttivo e distributivo”. E rivolgendo lo sguardo alla storia, il Papa ha ricordato che il patrimonio di esperienze preziose del passato deve essere conservato, valorizzato e nello stesso tempo usato come spinta coraggiosa verso il cammino futuro. Ma non bisogna vivere di nostalgie: “Non lasciamoci vincere dalla tentazione dell’attaccamento a un passato glorioso; facciamo invece un grande gioco di squadra per meglio rispondere alle nuove sfide comunicative che la cultura oggi ci domanda, senza paure e senza immaginare scenari apocalittici”. Infine, Francesco chiede agli operatori della comunicazione di lasciarsi sempre guidare nelle loro scelte e nel loro lavoro da un criterio basilare, che è quello “apostolico, missionario, con una speciale attenzione alle situazioni di disagio, di povertà, di difficoltà”.

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