Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

sabato 30 dicembre 2017

LA TEOPSIA DI FRANCESCO TRA SCIENZA E FEDE


 IL NUOVO UMANESIMO CRISTIANO

I DUE VOLUMI DI ANTONINO LEGNAME




Il titolo di questo libro, di primo acchito, può sembrare di non facile comprensione perché utilizza una parola che deriva dalla lingua greca: «Teopsia»[1], che letteralmente significa «visione di Dio». Papa Francesco, nei suoi insegnamenti, non ha mai usato espressamente la parola «Teopsia», ma il significato teologico di questo termine è praticamente presente nel suo Magistero: riuscire a «vedere Dio», cioè  «contemplare il volto di Dio», attraverso gli occhi misericordiosi di Gesù di Nazaret. È Lui “il volto della misericordia del Padre”[2] e con la sua Incarnazione è divenuto «il volto visibile del Padre invisibile»[3]. Nel dialogo con l'apostolo Filippo, Gesù rivela la sua identità divina con Dio Padre: «Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?» (Gv 14,9); e con la luce del suo sguardo, il Signore illumina gli «occhi del cuore» dell'uomo e li rende idonei a «vedere Dio». E, come dice il Papa: “Si può «vedere» Dio anche nel volto dei fratelli, specialmente quelli più dimenticati: i poveri, gli affamati, gli assetati, gli stranieri, gli ammalati, i carcerati (cfr Mt 25,31-46)”[4]. La Teopsia di Francesco è «incarnata», perché sa vedere, al di là delle apparenze, Cristo nella «carne nei poveri».
Questo volume, sullo sfondo del Magistero di Papa Francesco, riprende un tema tanto caro ai Padri della Chiesa, specialmente a quelli orientali, i quali consideravano la teologia non uno studio speculativo e astratto su Dio, ma piuttosto una «Teopsia», cioè «un vedere Dio, un immergersi in Lui nella contemplazione e nell’adorazione»[5]; perché solo una teologia pregata è una teologia incarnata nel divino e produce frutti spirituali nel cuore dei fedeli. Il cristianesimo di oggi - secondo Karl Rahner - o sarà mistico o non sarà[6] 
(Dalla Prefazione al Libro)


[1]     Dal greco «θεός»,[Theòs] “Dio” e «ὄψις» [ópsis] vista, sguardo, visione, apparizione - e dal    verbo «ὁράω» [oráo]  “vedere”, “guardare”: Teopsia = «visione di Dio».
[2]     Papa Francesco, Misericordiae vultus, 1.
[3]     Sant'Ireneo, Adversus Haereses, IV, 6, 6.
[4]     Papa Francesco, Messaggio per la XXX Giornata Mondiale della Gioventù 2015, 31 gennaio 2015.
[5]     Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso ai Membri del Sacro Collegio e a tutti i Collaboratori della Curia Romana, 28 giugno 1980, n. 19.
[6]     Citato in Carlo Maria Martini, Le Cattedre dei non credenti, a cura di Virginio Pontiggia, Saggi Bompiani, Milano 2015, 2ª ed., p. 994.



 






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