Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

martedì 4 settembre 2018

LE FRAGILITA’ PSICHICHE E LE DIPENDENZE NEI PROCESSI DI NULLITA’ MATRIMONIALE 

Intervista a Mons. Antonino Legname Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo

Il matrimonio può essere dichiarato nullo per motivi psichici?  
«Ovviamente, se i problemi di carattere psicologico o psichiatrico erano presenti al momento in cui si celebrava il matrimonio».

E se la malattia psichica si manifesta durante la vita matrimoniale? 
«Se un matrimonio è contratto validamente non può essere dichiarato nullo successivamente perché è insorta una malattia psichica o di demenza. Per la dichiarazione di nullità del matrimonio, si dovrebbe dimostrare – con l’aiuto dei periti, psicologi e psichiatri – che l’anomalia psichica era antecedente o latente, cioè era presente in qualche modo al momento in cui si contraeva il matrimonio».

Chi sono incapaci a contrarre un matrimonio valido? 
«Il canone 1095 del Codice di Diritto Canonico, prevede tre categorie di persone che non sono in grado di decidere sui diritti e sui doveri del matrimonio: coloro che mancano di sufficiente uso di ragione; coloro che difettano gravemente di discrezione di giudizio; coloro che per problemi di natura psichica non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio».

Le dipendenze da droga, da alcool, dal gioco d’azzardo o da internet incidono sulla validità o meno del matrimonio? 
«Possono invalidare il consenso matrimoniale nella misura in cui provocano nella persona che si deve sposare una vera e propria alienazione dalla realtà. L’uso eccessivamente esagerato di internet e dei social network  può rivelare una certa immaturità e fragilità psicologica. Chi soffre di queste dipendenze non è capace di dialogo e di condivisione della vita con il proprio coniuge, perché preferisce vivere dentro un mondo virtuale. Ai fini della nullità matrimoniale tali dipendenze e anomalie devono essere antecedenti al matrimonio. 

I capi di nullità del matrimonio per cause di natura psichica sono in crescita?  
«Nel nostro Tribunale, tali casi, purtroppo, sono in continuo aumento. Questo ci fa capire che viviamo in una società nella quale, specialmente le nuove generazioni vivono molte fragilità a causa di disagi familiari, sociali, culturali e anche religiosi». 

Si tratta di immaturità? 
«Si, nel senso che la volontà di quella persona non è matura e, pertanto, non è in grado di formare un giudizio di valori sugli aspetti essenziali del Matrimonio. In altre parole, la persona per contrarre un matrimonio valido deve possedere discrezione di giudizio, cioè deve essere in grado di sapere veramente a che cosa dà il suo consenso e deve avere la necessaria libertà interiore per potersi sposare».

Chi vuole contrarre un matrimonio valido, quali elementi essenziali deve conoscere e accettare? «Deve sapere che il matrimonio è una comunità di tutta la vita, ordinata al bene dei coniugi, alla procreazione e all’educazione dei figli. E inoltre deve accettare le proprietà essenziali del matrimonio che sono l’unità e l’indissolubilità. Chi dice: «mi sposo, poi tanto se non va bene mi separo e divorzio», inficia alla radice la sacralità e la validità del vincolo matrimoniale che è per tutta la vita.

E se una persona, già prima del matrimonio si rende conto che non è capace di mantenere la fedeltà, rischia di celebrare un matrimonio invalido? 
«L’unità del matrimonio esclude l’infedeltà. Pertanto, chi – prima del matrimonio – è consapevole che non riuscirà ad essere fedele al suo futuro coniuge, rischia seriamente di celebrare un matrimonio invalido. Altra questione, invece, se l’infedeltà si concretizza e si consuma dopo il matrimonio a causa di problematiche familiari e di coppia sopraggiunte».

I processi canonici di nullità matrimoniale per problemi di natura psichica durano molto di più? 
«La durata del processo dipende da diversi fattori; in generale la procedura è più lunga, perché si richiede la perizia sulla parte interessata, e la raccolta di prove a volte è molto laboriosa, specialmente se c’è opposizione dell’altra parte in causa. 

E la riforma di Papa Francesco sui processi di nullità matrimoniale ha velocizzato la procedura?  
«Qualora la nullità del matrimonio è chiaramente manifesta, ad esempio, per problemi psichici e si può provare in modo evidente, anche con documenti medici e circostanze di fatti e di persone, è possibile percorrere la via del processo breve, che ha una durata media di un paio di mesi. Ovviamente, la prima condizione perché si proceda con il processo breve è il consenso esplicito di entrambi i coniugi».  

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